COMMENT MARKETING VS COMMENT SPAMMING
Sembra ormai passato un secolo; il ricordo sbiadito e lontano di un’altra epoca. Un’epoca nella quale i Social Media, i blog, i forum e la rete in generale venivano utilizzati per leggere, informarsi, ascoltare e – raramente – dialogare. Un’epoca in cui lasciare un commento ad un post o ad un articolo veniva considerato un atto di altissimo coraggio che richiedeva, soprattutto, competenza e conoscenza. Un’epoca in cui se non si sapeva cosa dire o se non si conosceva a fondo la materia si stava zitti. Poi boom… tutto è cambiato. Sono arrivati i tuttologi, quelli che sanno tutto su tutto. Sono arrivati i commentatori seriali, gli haters e il valore dell’opinione e del dialogo costruttivo sono diventati sempre più pari a zero. La viralità ha surclassato alla grande la competenza. L’ossessione – perché di questo stiamo parlando – di dire a tutti i costi qualcosa ha surclassato la levatura del contenuto. Poi di nuovo boom. La community di alcuni Social Media, in particolare, ha cominciato a mettere dei paletti e dei freni. Ad ostracizzare determinati comportamenti e determinati utenti. Diciamo a ripulirsi. E il valore del commento, della riflessione e dello scambio è tornato a crescere. Certo non possiamo e non vogliamo essere generalisti: non è tutto o nero o bianco. Ci sono moltissime sfumature di grigio nel mezzo. Certo è che, in linea generale, si è registrata questa tendenza soprattutto su blog autorevoli e Social Media quali LinkedIn che promuovono un’interazione autorevole tra i propri utenti.
E in tutto questo la comunicazione e, in particolare quella del B2B, come si è mossa? Semplicemente intercettando e ottimizzando le tendenze naturali della rete: nasce il Comment Marketing. Ovvero quelle azioni specifiche di comunicazione che mirano a coinvolgere attivamente gli utenti della rete a partecipare in modo costruttivo e sano alle discussioni online su blog, forum, Social Media e altro attorno ad un determinato brand. Sostanzialmente invece che intercettare le buyer persona attraverso messaggi più o meno promozionali e mirati, si è rovesciato il paradigma: le buyer persona sono veicoli e non destinatari della comunicazione attraverso una sollecitazione alla condivisione di esperienze, conoscenze, expertise, valori e modalità diverse di fruire il brand. E, se ci pensate, questo è il vero boom!
E con la rivoluzione arrivano anche le storture. Facciamo allora chiarezza sulla disputa Comment Marketing vs Comment Spamming e su come, la prima, possa essere funzionale e strategica nella comunicazione B2B.
COMMENT MARKETING VS COMMENT SPAMMING: CHI VINCE?
Partiamo da un chiarimento: sono due approcci e strategie di comunicazioni profondamente diverse tra loro, entrambe orientate a generare engagement e rumore attorno ad un brand nelle singole community online. E se il fine è uguale, il metodo è diametralmente opposto tra i due approcci. Con effetti profondamente diversi.
COMMENT MARKETING
È una strategia eticamente sostenibile e strategica per generare coinvolgimento nella community online intorno al brand attraverso la partecipazione a discussioni e riflessioni relative ad uno dei temi, dei valori o delle singole nicchie di mercato. Attraverso quindi commenti rilevanti e interessanti che sono orientati a quanto sopra su blog, post, discussioni online si genera uno scambio di valori, esperienze, competenze e relazioni di networking nella popolazione online che concorrono al posizionamento di marca. Se volessimo riassumere gli aspetti positivi che derivano da questo approccio potremmo dire:
COMMENT SPAMMING
Come dice la parola stessa si tratta di un’azione di spam vero e proprio. Altrimenti detto: inondare blog, Social Media, forum, piattaforme e quant’altro – la rete potremmo dire – di commenti irrilevanti o di qualità bassa, promozionali e palesemente commerciali, volutamente provocatori o legati ad una tendenza per generare volume intorno al proprio brand. E, infatti, l’obiettivo principale di questo approccio non è tanto quello di coinvolgere le persone in una discussione o in uno scambio di valore, bensì quello di scalare le SERP dei motori di ricerca, guadagnare backlink e traffico sul sito del brand spammer. Certamente i risultati a breve periodo sono eclatanti e, quasi sempre, certi. Ma nel lungo periodo la possibilità di incappare in effetti negativi è sicuramente alta:
COMMENT MARKETING E B2B: PERCHÉ PUÒ FARE BENE AL BRAND?
Come abbiamo visto sopra, le potenzialità del Comment Marketing applicato al B2B sono infinite e sicuramente molto interessanti per il brand stesso. Ma in concreto di cosa stiamo parlando? Premesso che come ogni strategia di comunicazione applicata al B2B va calibrata e declinata sul valore di marca e gli obiettivi che si vogliono raggiungere, in generale possiamo dire:
Se volessimo riassumere la questione potremmo dire che il Comment Marketing applicato al B2B permette di creare un’immagine di marca positiva, aumentare la brand awareness e, di conseguenza, le relazioni che ruotano intorno al brand, dare valore alla propria community e al target di riferimento con la conseguenza finale, mixando tutti gli elementi, di favorire il successo della marca e la crescita aziendale nel medio-lungo periodo.
COMMENT MARKETING NEL B2B: COME STRUTTURARE UNA CAMPAGNA EFFICACE
E veniamo al punto cardine: come si fa una strategia di Comment Marketing. Qui diamo alcune regole che valgono, in linea generale, per il B2B. Chiaramente, come in tutte le cose, un piano personalizzato è doveroso quando si intraprendono strategie di comunicazione di questo tipo. La regola base, in ogni caso, scolpita nella pietra è: ESSERE AUTENTICI. Che significa: commenti reali e veri e non azioni promozionali mascherate, competenza e, soprattutto, adesione ai valori di marca. Non è possibile commentare in una discussione a taglio vegan, ad esempio, se il core business aziendale è legato alla produzione di carne (o meglio si può fare, ma magari non in prima battuta).
Cosa fare quindi? Ecco qui le 5 regole base:
CONCLUSIONI
Come abbiamo visto, se fatto bene, con misura e con un obiettivo chiaro il Comment Marketing è una strategia vincente per il B2B. Cosa ne pensi?
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