L’operato artistico di Chiara Lecca si struttura sull’utilizzo di residui di origine animale che vengono riconnotati in un contesto estetico e di significati nuovo.
Il cibo che normalmente alimenta l’uomo nelle parti di scarto torna ad alimentarlo attraverso il processo creativo di Chiara Lecca. Orecchie e zampette di coniglio divengono fiori in composizioni in vaso e in bouquet, chiome di crine di cavallo sono pettinate in acconciature preziose proprie di una nobiltà decaduta, viscere mutano in forme ancestrali di vita, oggetti che paiono di un design alternativo. La mostra “Mimicry” racconta tutto questo attraverso il curatore, Fabio Carnaghi, Elisabetta Pozzetti e l’artista stessa.