Essere inflessibili in un modo super-flessibile. Essere ancora più veloci di chi, per definizione, è già il più veloce. Ma con programmazione e metodo. Direi che si potrebbe riassumere così il mondo della PROGRAMMATIC ADVERTISING. Ovvero quel modello, contemporaneo, di gestione delle campagne advertising nel digital marketing: un processo basato e guidato dall’acquisizione di dati (tramite cookies e altri sistemi) che consentono di definire e perimetrare un target di riferimento per il proprio processo di comunicazione e di inviare, tramite piattaforme automatizzate, contenuti ADV e pubblicitari dedicati e specifici. In altri termini: il messaggio giusto, al momento giusto, all’utente giusto.
La combo perfetta!
Come ogni cosa dell’umano sentire, sulla carta è facilissimo. Perfettamente realizzabile in quattro e quattr’otto. Alla prova pratica, però, servono competenze specifiche e la capacità di destreggiarsi in un universo di sistemi e piattaforme molto diverse tra loro.
Facciamo un po’ di ordine.
Pubblicità programmatica: cos’è?
Come abbiamo detto, con PROGRAMMATIC ADVERTISING si identifica una tendenza molto contemporanea che ha cambiato, di fatto, il volto e il modo di acquisire pubblicità e advertising online traghettando tutto il settore da un modello basato su buyer dedicati ad un modello basato su tecnologie automatizzate.
Il sistema si attiva nel momento stesso in cui un visitatore clicca sulla pagina di un qualsiasi sito internet che ha inserito uno spazio ADV (un banner in Home Page; ad esempio) che desidera vendere con la metodologia della PROGRAMMATICA ADVERTISING. A quel punto, mentre la pagina si sta caricando, il sistema di piattaforme automatizzate che sta alla base assegnerà quello spazio ADV ad un investitore interessato al target rappresentato dal nostro visitatore (uno Studio di Comunicazione se l’utente è un Marketig Director che sta navigando su un sito specializzato; ad esempio) sulla base di un complesso sistema di algoritmi, calcoli, costi e, ovviamente, anche asta di prezzo per quello spazio specifico.
Tutto questo nel giro di qualche secondo. Talmente veloce che l’utente non se ne accorge nemmeno.
Un vantaggio o uno svantaggio: pro e contro
La vera chiave di volta della PROGRAMMATICA ADVERTISING è la possibilità/opportunità di avere dati reali e tangibili per definire la migliore strategia marketing e di visibilità online con la propria buyer persona. Le implicazioni di questa metodologia sono chiare. Se da un lato, infatti, velocità, efficienza e perfetta adesione al target sono i plus di questo sistema, dall’altro chi ne ha fatto maggiormente le spese sono i buyer classici che si sono visti esautorati del loro ruolo.
Certamente è una diatriba e una dicotomia importante. Ma parallelamente permette anche una riflessione sul ruolo del marketer: automatizzazione significa anche lasciare più spazio e tempo per la definizione della strategia generale della comunicazione e del content marketing al fine di massimizzare le performance di una campagna che, grazie all’analisi in tempo reale dei dati, si prefigura come già ottima in partenza per un target di interesse. Se dovessimo ragionare in una cornice SWOT potremmo dire che la PROGRAMMATIC ADVERTISING: