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Per il terzo anno consecutivo l’Italia si conferma il Paese UE che registra la miglior performance nel riciclo sulla totalità dei rifiuti raccolti, con un tasso del 79%, seguita – a distanza – da Francia, Regno Unito al 50% e infine dalla Germania, che ha un tasso del 43% di riciclo.
Un grande passo verso un futuro sempre più sostenibile, come confermato dal “Rapporto nazionale sull’economia circolare in Italia 2021”, preparato dal CEN-Circular Economy Network e da Enea, presentato lo scorso 23/3/21.
Si tratta di un risultato particolarmente positivo, anche perché l’Italia è anche uno dei pochi Paesi europei che dal 2010 al 2018 ha costantemente migliorato le sue prestazioni (+8,7%): ogni kg di risorsa consumata genera in Italia 3,3 euro di PIL, a fronte degli 1,98 euro generati in media in UE.
Oggi la filiera globale del riciclo vale oltre 70 miliardi di euro di fatturato, con 14,2 miliardi di valore aggiunto e impiega 213.000 occupati. Il recupero dei materiali nei cicli produttivi consente un risparmio annuo pari a 23 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e a 63 milioni di tonnellate di CO2.
Questa specificità rappresenta un vantaggio verso un modello di sviluppo sostenibile, che è uno dei pilastri fondamentali su cui l’Unione Europea ha indirizzato le risorse del Next Generation EU e larga parte del bilancio comunitario 2021-2027, per mettere in sicurezza le comunità e rilanciare l’economia, su coesione-inclusione, transizione verde, digitale.
Su questa linea, come confermato dal ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, l’Italia, “Paese guida in Europa deve diventare leader mondiale e il Piano nazionale di ripresa e resilienza sarà lo strumento per migliorare e accelerare le nostre capacità in questa direzione”, e “diventare paese di riferimento nel prossimo decennio”.
“Dobbiamo essere nazione pioniera di metodi e tecnologie nuove che ci consentano di adottare normative sempre più protettive nei confronti dell’ambiente senza mettere in ginocchio il settore che dà una quantità di lavoro enorme e che è trasversale a tutta l’industria e la manifattura”.
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