In tempi di lockdown si legge di più. Come confermano i dati pubblicati sul “Libro bianco sulla lettura e i consumi culturali in Italia” (2020-2021), curati dall’Ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori, nei primi due mesi di quest’anno le vendite dei libri di carta sono aumentate del 25%, seguendo il trend del 2020 in cui il fatturato dell’editoria è cresciuto del 2,3%, con aumento dei lettori di ebook, dal 23% al 32% della popolazione fra i 15 e i 74 anni e dei consumatori di audiolibri (+12%).
La popolazione dei lettori in Italia è cresciuta dai 26,3 milioni dell’ottobre 2019 ai 27,6 milioni dell’ottobre 2020.
Nonostante il momento di crisi del settore editoria, soprattutto di fronte al successo dei colossi delle vendite online, le librerie hanno mostrato comunque una straordinaria capacità di reazione: i libri, sono diventati un vero e proprio “bene rifugio” e ci hanno permesso di evadere nei difficili momenti di #iorestoacasa.
Anche le biblioteche pubbliche di quartiere si sono attivate cercando di offrire una valida alternativa, soprattutto ai giovani alla ricerca di un modo per riempire le loro lunghe giornate con qualcosa che non fosse un video game o una serie TV.
In questo quadro si sono ampliate nuove iniziative, come le biblioteche condominiali, vere oasi di lettura, che riuniscono le persone di un medesimo quartiere, si sono moltiplicate le attività di “cross booking”, oltre alle presentazioni/recensioni condivise sui vari social da parte di istituzioni e sui profili personali.
Di pari passo, è cresciuto il fenomeno delle biblioteche aziendali rimaste parzialmente aperte pure in tempi di smart working e fatte vivere con incontri digitali e webinar con gli scrittori (es. Fondazione Pirelli). Sempre di più i titolari di aziende che credono nel valore della cultura e della formazione investono nel veicolare l’heritage della loro impresa coinvolgendo il capitale umano, stimolando la cultura d’impresa. L’azienda Vanoncini di Mapello, in provincia di Bergamo, specializzata in edilizia sostenibile, ha proposto, ad esempio, la creazione di un book club aziendale, con un bonus di 100 euro per il dipendente che legge un libro e lo presenta ai colleghi, in due incontri programmati ogni mese.
Studio Chiesa da sempre si adopera per amplificare la cultura d’impresa delle aziende con cui collabora.
Crediamo che i musei d’impresa siano uno dei modi migliori per custodire la memoria storica di un’azienda e consolidare il legame con il territorio. Per questo supportiamo le imprese creando progetti museali ad hoc, off line e on line, per dare valore alle loro radici e alla cultura d’impresa, rafforzandone la visione e l’identità.
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