Ho letto un post interessantissimo sul tema della Successione di Fibonacci. Partendo dal presupposto che la matematica sta a me, come la carne sta ad un vegano (e ho fatto pure il Liceo Scientifico; il che è tutto dire), la Successione di Fibonacci è quella sequenza numerica per cui il numero che segue è la somma dei precedenti due.
Ovvero:
0, 1, 1, 2, 3, 5 , 8, 13
E così via….
Perché ve ne parlo?
Semplicemente perché essendo definita anche Successione Aurea di fatto si applica a tutti i campi del sapere umano: arte, biologia, economia, design, copywriting… e perché no anche alla comunicazione. E precisamente all’e-mail marketing!
Ma andiamo con ordine… prima un po’ di ripasso e poi vi spiego come.
Anche perchè – mio malgrado – devo ammettere che la matematica è davvero tutta intorno a noi.
A scuola da Fibonacci
Non mi metto in cattedra; non ne sarei capace.
Però, per farla semplice, la Successione di Fibonacci prende il nome dal matematico pisano Leonardo Fibonacci che nel 1202 (sì, avete letto giusto 1202) era intento a studiare una popolazione di conigli e a trovare una logica al suo tasso di popolamento seguendo alcune regole per la crescita:
- all’inizio ci sono solo 2 conigli
- ogni coppia di conigli diventa fertile dopo un mese
- una volta fertile, ciascuna coppia genera una coppia una volta al mese
Che in altre parole significa:
- all’inizio c’è 1 coppia
- dopo un mese c’è solo 1 coppia(la prima) che però ora è fertile
- dopo due mesi ci sono 2 coppie di cui una fertile
- dopo tre mesi ci sono 3 coppie di cui due sono fertili
- dopo quattro mesi ci sono 5 coppie di cui 3 fertili
… e così via.
Leggendo il risultato in numeri: 0, 1, 1, 2, 3, 5 ….
Mi fermo qui perché poi la questione si complica e si passa alle formule matematiche.
Per chi se la sente di affrontare Fn +2 = Fn + 1 un approfondimento qui!
Una curiosità:
Probabilmente qualcuno si ricorderà questa Successione da Il Codice Da Vinci dove veniva usata per decifrare un messaggio…. Come vedete, è davvero trasversale a mille campi del sapere ed è incredibile – nella sua immediatezza – per la perfezione con cui si riesce ad applicare.
Fibonacci e la comunicazione
Cosa c’entra un matematico del XIII secolo con la comunicazione del XXVI secolo?
Come abbiamo detto, la Successione di Fibonacci si può applicare a mille e più campi.
In comunicazione ha il suo perchè nella misura in cui la si considera come una regola cui attenersi per determinare una matrice. Se il copywriting o lo storytelling – ad esempio – come forma di comunicazione facessero propri i principi della Successione di Fibonacci avrebbero maggior possibilità di successo? Potrebbe il copywriting alla Fibonacci essere più funzionale del copywriting persuasivo?
Un campo di applicazione può essere, a mio avviso, quello dell’e-mail marketing.
Fibonacci e l’e-mail marketing
Definiamo l’e-mail marketing come quella branca della comunicazione che utilizza la posta elettronica come strumento per veicolare messaggi ad un target determinato.
Esistono diverse tipologie di messaggio – newsletter, DEM … – ma di fatto il mezzo è sempre la mail.
Il punto dolente, lo sappiamo tutti, di una campagna mailing è la programmazione.
Quando e con quanta frequenza inviare i contenuti per non essere né eccessivi, né troppo poco efficaci?
Di fatto, non esiste una regola scolpita nella pietra.
Una campagna di e-mail marketing, se correttamente impostata, tiene sempre presente in modo strategico non solo il target di riferimento, ma soprattutto la journey experience di quel target con l’obiettivo di stabilire una sequenza di invio che massimizzi il coinvolgimento e la CTA identificata e minimizzi – contestualmente – il tasso di abbandono. Il tutto, senza incappare in black list e quant’altro.
Servono, come sempre, competenza tecnica e un pizzico di sperimentazione.
E su questo secondo aspetto potrebbe tornarci utile la Successione di Fibonacci.
Perché se è vero che, come detto, questa “formula” è Aurea – ovvero perfetta – se applicata correttamente dovrebbe determinare, in linea di principio, una modalità quasi perfetta di programmazione.
Per cui, ritornando ai conigli di Fibonacci, si potrebbe inviare la nostra fantomatica comunicazione:
- il primo giorno
- il secondo giorno
- il terzo giorno
- il quinto giorno
- l’ottavo giorno
- il tredicesimo giorno
… e così via.
Funziona?
Da sperimentare. Non significa, certo, che il metodo sia perfetto. E sicuramente è un approccio empirico. Ma è anche vero che, potenzialmente, potrebbe avvicinarsi ad una strategia quasi perfetta.
Conclusioni
L’unica cosa che possiamo dire, ad oggi, è che la comunicazione è anche sperimentazione.
Bisogna assumere e accettare il rischio dell’errore per spingersi oltre. Però è anche vero che:
se (1)
si (1)
pro – va (2)
fun – zio – na (3) …
fe- no – me – na – le (5)!