Giro d’Italia: Il rosa universale

Workout Magazine - Studio Chiesa communication

Gambe calde e tante emozioni per queste prime tappe del 104esimo Giro d’Italia: la corsa rosa che ha preso il via a Torino per concludersi il 30/05 a Milano. Una delle grandi corse a tappe, insieme a Vuelta e Tour de France, che appassiona milioni di ciclisti amatoriali e sportivi in tutto il mondo.

Da che mi ricordi, il Giro d’Italia – la grande Corsa Rosa – è sempre stato un appuntamento fisso in casa mia. Quando finalmente ho raggiunto l’autonomia automobilistica, mi sono anche goduta le emozioni e la frenesia della partenza “dal vivo”. Che emozione! Vedere vis a vis i grandi protagonisti, raccogliere qualche autografo dei miei preferiti, scattare qualche foto.

Per chi non ha mai vissuto l’esperienza del Villaggio Rosa alla partenza di una tappa devo dire che è davvero totalizzante. Non si riesce a non farsi catturare dall’emozione del momento e dalla frenesia e frizzantezza che vibra nell’aria.

Ma soprattutto è impossibile non notare tutto il Rosa che circonda il Giro (d’altro canto è il colore della celebre Gazzetta dello Sport che organizza la gara). Tanto che quando si dice la “Corsa Rosa” è automatico pensare al Giro d’Italia. In tutto il mondo. Parimenti, tutti sanno – anche i meno appassionati – che la “Maglia Rosa” è quella del leader della classifica del Giro.

Pensandoci bene; questo è un risultato incredibile. Il “rosa”, di fatto, “è un colore delicato” – come dice la PANTONE; l’Istituto Americano universalmente riconosciuto come riferimento per la catalogazione delle cromie – sicuramente utilizzato per veicolare i valori di benessere, spiritualità, delicatezza e uno stile di vita naturale. Nel ciclismo, invece, il rosa è uno dei colori più iconici; che aggrega e crea consenso.

Un obiettivo di comunicazione cui aspira qualsiasi brand. Come è possibile ottenere una riconoscibilità e identificazione di questa portata per il proprio marchio? Alla base di tutto troviamo quella che nella teoria della comunicazione si chiama Psicologia del Colore. Che affiancata da una applicazione rigorosa e metodica della Brand Identity porta al risultato di comunicazione strepitoso del Giro d’Italia.

Nella comunicazione, la Psicologia del Colore è la disciplina che studia il rapporto tra colore – emozione – persone. Ed è fondamentale per il brand e il business di un’azienda. La nostra mente è “organizzata” per rispondere attivamente al colore. Ovviamente nel B2C l’applicazione della teoria del colore è molto spinta. Pensiamo, ad esempio, al supermercato: ci avete mai fatto caso che le corsie non sono organizzate a caso e che i colori sono armonizzati tra loro in funzione del reparto che state attraversando? Questo per generare un’emozione, per catturare l’attenzione e spingere all’acquisto. E ancora: se la Coca Cola non avesse tra le varie caratteristiche della sua identità visiva il colore rosso, probabilmente non trasmetterebbe sicuramente energia e urgenza; quella di dissetarsi.

Nel B2B, il colore è altrettanto fondamentale. Gli addetti al settore stimano che il 90% circa dell’opinione che gli stakeholder si fanno di un brand appena viene visto nasce dal colore scelto per veicolarlo. Quindi è fondamentale, per costruire un valore di marca forte e riconoscibile, fare attenzione a questo elemento.

Utilizzare i colori in modo strategico non solo permette di veicolare determinati valori, ma anche di influenzare il modo in cui gli stakeholder di riferimento pensano e si comportano nei confronti del brand. Permette di influenzare come loro stessi interpretano determinate informazioni. Fino a creare uno spirito di aggregazione in cui la marca diventa essa stessa un polo di attrazione.

Il cervello delle persone – e le aziende del B2B sono comunque formate da persone – ricorda più facilmente marchi che siano davvero unici in termini di riconoscibilità, che si differenzino con forza dai competitor e dal settore e che siano distintivi e specifici.

E’ chiaro che tutto questo senza un’applicazione rigorosa e metodica della Corporate Identity non può generare successo. Scegliere le migliori cromie per il proprio obiettivo è il primo passo. Applicare con ripetitività il tutto è un’altra “corsa”. Per generare memorabilità e awareness è d’obbligo avere una immagine visiva strutturata e curata nel tempo. Chiara, riconoscibile e coerente che riconduca immediatamente l’occhio di chi la sta fruendo alla marca.

Questa è stata la chiave di successo della “Corsa Rosa”. Partendo da un colore sicuramente non impattante, ma in grado di veicolare comunque aggregazione e con un’applicazione metodica e rigorosa in 104 edizioni ha raggiunto una riconoscibilità universale invidiabile.

Buon Giro a tutti gli appassionati! Appuntamento il 22/05 sullo Zoncolan o il 24/05 a Cortina!!

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